Il villaggio di Ingurtosu
Il villaggio di Ingurtosu è situato all’estremità della lunga valle de Is animas che conduce verso il mare della Costa Verde e termina sulle dune di Piscinas.
L’antico borgo, abitato oramai solo da pochissime famiglie, era il centro direttivo delle aree minerarie di Ingurtosu e di Gennamari.
Nel villaggio erano dislocate le abitazioni degli operai e degli impiegati, l’ospedale, la chiesa ed il palazzo della direzione, denominato Il Castello, situato in una posizione dominante.
La storia
Le prime, episodiche, attività di sfruttamento risalgono circa al 1853 quando due commercianti, Luigi e Marco Calvo, crearono la Società Mineralogica di Gennemari ed ottennero i permessi per attività di ricerca nell’area di Ingurtosu e Gennamari; nel 1855 la società fu acquisita dalla Società Civile delle Miniere di Gennemari e Ingurtosu di proprietà francese.
Solo nel 1899 si ebbe il momento di maggiore crescita industriale, in seguito al passaggio della proprietà delle Miniere alla società inglese Pertusola Limited e la scoperta del filone Brassey, dal nome del presidente della Pertusola Lord Thomas Alnutt Visconte di Brassey.
L’ingresso della Pertusola Limited significò investimenti di capitali, sviluppo, innovazione e costruzione di nuovi ed avanzati impianti.
Fu in questo periodo che l’area di Ingurtosu raggiunse una popolazione di circa 2.500 persone lavoranti e circa altre 3.500 con le famiglie residenti nei numerosi alloggi, disseminati nel territorio e messi a disposizione dalla proprietà.
La Pertusola si ricorda anche per l’incremento dei ritmi di lavoro con l’impiego del sistema bedaux un sistema di cottimo finalizzato al raggiungimento del massimo profitto.
La crisi della Miniera si evidenziò agli inizi degli anni ’50 con il progressivo esaurimento del filone Brassey, il declino si protrasse inesorabile fino al 1965 quando la Pertusola, non potendo fare fronte alle perdite, rinunciò alle concessioni a favore della Monteponi-Montevecchio; tale intervento si rivelò inutile, infatti nel 1973 la Monteponi-Montevecchio rinunciò alle concessioni chiudendo definivamente gli impianti.
Le aree minerarie
L’area delle vecchie concessioni minerarie di Ingurtosu e Gennemari occupa un territorio molto vasto, compreso nel comune di Arbus.
È dislocata su un’area che da un lato confina con i Cantieri di Ponente della Miniera di Montevecchio, dall’altro si estende ai piedi del vecchio borgo di Ingurtosu e lungo la valle de Is animas fino al mare, alla spiaggia di Piscinas; mentre l’area di Gennemari è situata in prossimità del passo Bidderdi.
Si attraversano paesaggi fuori dal tempo composti dai ruderi di case, impianti, cantieri e pozzi sparsi e diroccati, da enormi quantità di materiali di scarto e da carrelli minerari arruginiti, un paesaggio da villaggio del Far West che lascia immaginare che siano trascorsi centinaia di anni da quando le attività di estrazione sono cessate.
Miniere ed impianti
Le attività minerarie si svilupparono lungo due direttrici, la prima che dal villaggio di Ingurtosu, dove si trovava la Direzione delle Miniere, conduce verso i Cantieri di Ponente della Miniera di Montevecchio, lungo la quale si trovano gli impianti di: Casargiu, ed il pozzo 92; la seconda che, sempre dal villaggio di Ingurtosu, conduce verso il mare all’attracco della spiaggia di Piscinas, lungo la quale si trovano gli impianti: del Cantiere Harold con il Pozzo Gal, il pozzo Lambert ed il pozzo Turbina, la Laveria Pireddu e la Laveria Brassey.
Il Parco Geominerario
La Miniera di Ingurtosu è uno degli otto siti minerari che compongono il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, ufficialmente riconosciuto nel 1997 dall’UNESCO come primo parco all’interno della rete mondiale dei Geositi/Geoparchi, istituita dall’UNESCO con lo scopo di tutelare e valorizzare il patrimonio tecnico-scientifico, storico culturale ed ambientale dei siti nei quali l’uomo ha utilizzato le risorse geologiche e minerarie.
Come arrivare
Ecco tre differenti percorsi per arrivare a Ingurtosu partendo da Torre dei Corsari.