Piscinas tra le 21 spiagge più belle del mondo secondo il National Geographic
La spiaggia di Piscinas, 7 chilometri di sabbia finissima, è stata inserita dal National Geographic tra le 21 spiagge più belle del mondo. Nella classifica, stilata lo scorso gennaio dalla famosa rivista, la spiaggia sarda compare assieme ad altri due gioielli della Francia e degli Stati Uniti nella categoria “Dune Walkers”, ovvero “Camminatori sulle dune”.
E non poteva essere altrimenti: Piscinas è infatti già famosa in tutta Italia per le sue dune dorate, scolpite dal maestrale che per tutto l’anno si abbatte sulla costa di Arbus così come sull’intera costa occidentale. Forse non tutti sanno che questa particolare conformazione della spiaggia, con le sue dune che raggiungono i 50 metri di altezza e penetrano nella costa per ben 2 chilometri, fa sì che la Sardegna possa vantare un vero e proprio deserto in miniatura, che attira ogni anno un numero sempre maggiore di turisti.
A colpire, secondo la descrizione del National Geographic, è anche la vegetazione tipica del Mediterraneo rappresentata dai cespugli di ginepro e dagli ulivi che, nonostante l’aridità del terreno, «abbelliscono la spiaggia» rendendola ancora più suggestiva e unica nel suo genere. Non bisogna dimenticare che a popolare la zona ci sono anche specie animali rare, come il cervo sardo e la tartaruga caretta caretta.
Un cenno viene fatto anche alla importante storia mineraria che caratterizza la zona. In particolare, un edificio turistico sul mare viene descritto come un «ex magazzino minerario che giace sull’orlo del Mar Mediterraneo, con ampie finestre e punti relax da cui si possono ammirare il cielo, la sabbia e le onde, che dipingono tele sempre nuove e diverse». Ma ad avere un importante valore storico è tutta l’area che va dalla sterminata spiaggia al borgo di Ingurtosu, nella quale sono numerosi i ruderi che resistono al tempo e che contribuiscono all’inimitabile fascino del paesaggio.
Un ennesimo riconoscimento per le bellezze naturalistiche della Sardegna, che valorizza una zona ancora fortemente “selvaggia” ed incontaminata e che preserva tutto il suo fascino coniugando un turismo sostenibile alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio.
Fonte: Vistanet.it