Scoprire Arbus e la Costa Verde in Sardegna
Itinerario alla scoperta di Arbus, un comune nell’entroterra della Costa Verde. Spiagge da favola nel territorio del Parco Geominerario sardo.
Il comune di Arbus si trova nella provincia del sud Sardegna ed è situato sulla costa sud-ovest dell’Isola. Il territorio comunale è esteso e vario, caratterizzato da rilievi, pascoli, promontori, calette ma soprattutto la costa Verde, un vero e proprio angolo di paradiso affacciato sul Mar di Sardegna. Arbus è diventato negli ultimi anni una frequentata meta turistica, sia per le località balneari della sua splendida costa, sia per la frazione di Ingurtosu, le cui antiche miniere fanno parte del Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna.
Il comune di Arbus è raggiungibile da Cagliari con un percorso di circa un’ora sulla strada statale 191. Partendo dal centro abitato, per raggiungere le spiagge, è sempre necessario percorrere diversi chilometri sulle strade locali. Il nostro itinerario ci guida alla scoperta delle spiagge più belle di questo straordinario comune, divenuto ormai meta del turismo balneare, dopo essere stato, nel corso del XIX e XX secolo prevalentemente un centro dedito all’estrazione mineraria.
La costa compresa nel comune di Arbus si estende da capo Frasca a nord fino a Capo Pecora a sud. Gli oltre 47 chilometri di litorale presentano caratteristiche naturali molto particolari, questa zona di mare rinomata viene infatti chiamata Costa Verde proprio per la sua vegetazione rigogliosa, soprattutto in primavera e in autunno.
Partiamo dalla spiaggia di Scivu, una delle spiagge più belle vicino al centro di Arbus, nella zona sud della costa. Questa località balneare è più selvaggia di altre ed è abbastanza complicata da raggiungere, per arrivare alla spiaggia occorre infatti posteggiare l’auto e percorrere una lunga passerella di legno. Tuttavia il posto vale la fatica di raggiungerlo, ad attendervi un’acqua cristallina e un’ampia spiaggia di sabbia finissima.
Proseguiamo in direzione nord dove si trova la spiaggia di Piscinas, famosa per le sue dune spettacolari. Su questa spiaggia, durante il periodo di attività della miniera, veniva imbarcato il materiale estratto che era trasportato fin qui dalla valle grazie alla ferrovia costruita nel 1871. Oggi questa ampia spiaggia di sabbia è una delle località più amate dai numerosi turisti che la frequentano in estate.
Proseguendo si giunge alla Marina di Arbus, oltre si susseguono le località balneari di Portu Maga, Gutturu è Flumini, Babari, Porto Palma, Funtanazza, Tunaria, Torre dei Corsari, Pistis e infine Capo Frasca. Torre dei Corsari è una delle località più famose, forse anche per la presenza della Torre di Flumentorgiu, costruita nel corso del XVI secolo per poter avvistare da lontano le navi pirata in avvicinamento e poter dare l’allarme alle comunità vicine.
Il turismo balneare è oggi una delle principali risorse del territorio che tuttavia merita di essere scoperto e apprezzato nel sua interezza. Le montagne intorno al comune di Arbus sono infatti il terreno privilegiato dagli escursionisti che visitano la regione in primavera o in autunno. Il territorio comunale comprende anche diversi paesi minori come le località di Ingurtosu, Montevecchio, Sant’Antonio di Santadi, Tunaria, Torre dei Corsari, Pistis, Gutturu e flumini, Portu Maga, Porto Palma, Pitzinurri e Naracauli.
Il centro della città di Arbus ospita inoltre alcuni edifici storici come la Chiesa di San Sebastiano Martire risalente al XVI secolo ma ampliata e ristrutturata più volte nei secoli seguenti. Poco distante si trova il Museo del Coltello, un’esposizione unica nel suo genere che valorizza il tipico coltello sardo, un prodotto artigianale che è una vera e propria eccellenza del territorio. Il museo custodisce anche il Coltello Arburesa che nel 1986 entrò nel Guinnes dei primati per le sue dimensioni, 4,85 metri per 295 chilogrammi. Oggi il record è stato battuto, ma vale lo stesso la pena andare a vedere questo straordinario coltello a serramanico.
Vi consigliamo anche di visitare la località di Ingurtosu, un paese quasi disabitato che nel secolo scorso ospitò una delle più importanti miniere della Sardegna. Da vedere Il Castello, ovvero il palazzo della direzione, che fu costruito verso la fine del XIX secolo in stile neomedievale. I resti della costruzione testimoniano ancora oggi la vitalità del paese che ospitava non solo le residenze dei minatori, ma anche una chiesa, la posta, il cimitero e persino un piccolo ospedale.
All’interno della valle si trovano numerose testimonianze del passato industriale e diversi pozzi. Alcuni edifici storici sono stati recentemente ristrutturati e trasformati in musei, altri come la Laveria Brassey in località Naracauli, si ergono sulle colline creando panorami suggestivi come se si trattasse di antichi templi. Oggi la frazione di Ingurtosu è un borgo fantasma, ma conserva il fascino tragico delle imprese umane all’interno di un contesto ambientale unico.